La tradizione vinicola della nostra famiglia risale al 1946. La sapienza familiare unita alla tradizione ci guida nella produzione. A questo uniamo la costante informazione, l'attenzione verso la qualità ed il credere, già da molto tempo, nella bioproduzione a basso impatto ambientale. Il risultato del lavoro in vigna (vendemmia manuale) ed in cantina (travasi mirati e filtrazioni non sterili per preservare più gusto e profumo possibili) è un vino artigianale, sano, che fa sentire in bocca il sapore dell'uva (grazie alle fermentazioni rosse nei vecchi tini di rovere), che riflette il carattere delle terre di grave in cui è radicato.
Il primo filare di vite venne piantato dal padre dell'attuale titolare nel 1946 con la nascita del primo figlio e questa attività continua nel tempo fino a riempire di viti rigogliose tutto lo spazio tra la strada statale e il fabbricato. Il sogno di trasformare quel luogo magico in punto di ritrovo per turisti e compaesani comincia a farsi strada in Alberto nei primi anni '60 con l'idea di aprire una frasca per vendere il vino prodotto ai turisti tedeschi che passavano davanti per raggiungere il mare di Lignano. Da bambino Ezio, attuale proprietario e figlio più piccolo, nei lunghi ed assolati pomeriggi estivi, si accucciava ai bordi della strada contando le macchine che passavano, rapito dal gran numero, in gran parte tedesche ed austriache. Forse proprio allora nacque in lui l'idea di realizzare il sogno del padre, inaugurando nel 1995 l'agriturismo Cjasal di Pition, qualche anno dopo la sua scomparsa. Una storia di passione e lavoro, che è passata dall'impianto di nuove vigne alla ristrutturazione completa con ampliamento del casale per ricavarne l'agriturismo e alcune camere davvero rustiche in luogo del vecchio granaio e del grande fienile. Si conserva ancora nell'agriturismo la grande e pesante scala lignea costruita dal nonno Gioacchino che permetteva ai bambini di soppiatto di raggiungere l'apice del cumulo di fieno da cui gettarsi per gioco nel mucchio sottostante.